giovedì 29 aprile 2010

Aneddoto 10/ Occhio di lince piantato in asso

Dicesi disillusione.
Anni convinti che la lince (quella specie di grosso gatto con le basette e le orecchie a punta stile dottor Spock) abbia una vista eccezionale, poi si scopre che non è vero.
In origine, infatti, il modo di dire era "Occhio di Linceo", riferito al personaggio degli Argonauti, fratello gemello di Idas, che era dotato di vista eccezionale, tanto da vedere attraverso i muri (la supervista di Superman quindi è un plagio).

Per un bel po' si è andato avanti a dire "occhio di Linceo", finchè ad un certo punto la gente che non sapeva nulla degli Argonauti, del Vello d'Oro e della mitologia greca in generale si è guardata in faccia e ha domandato "Ma chi è questo Linceo? io conosco solo la lince!"

E così tutt'ad un tratto la lince si è trovata a essere un animale con una vista eccezionale.

Storia simile per il modo di dire "piantare in asso".

In realtà qui potrebbe sembrare semplice: l'asse è l'uno, e piantare in asso può essere visto come lasciare qualcuno da solo.

Anche qui invece c'è da scomodare la mitologia greca: Arianna, dopo aver aiutato Teseo ad uscire dal labirinto con il suo famoso filo, fugge insieme agli ateniesi, ma viene abbandonata (piantata) da Teseo sull'isola di Nasso, per motivi che il mito non chiarisce (probabilmente lei gli rompeva le balle perché non abbassava la tavoletta del water).


Nell'italiano colloquiale l'esotico toponimo Nasso si sarebbe ben presto trasformato in un più comune asso.

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